MA CHÈRE CATRINE

di Pia


Ma chère Catrine,

ti sorprenderà ricevere questa lettera e a dire il vero non ho neanche un motivo preciso per scriverti. Ho preso una breve vacanza, mi trovo da sola su un’isoletta greca e mi sono ritrovata a pensare a quella breve vacanza che facemmo insieme in Grecia da ragazze.
Eravamo così unite! I miei problemi erano i tuoi ed i tuoi i miei. Ci proteggevamo l’una l’altra e non ho mai sentito la solitudine finché sono stata con te a Parigi. Ora guardo fuori la finestra di questa piccola pensione: il mare è stupendo, l’aria limpida e il sole caldo da scaldare il cuore, ma io non ho voglia di uscire e mi sono ritrovata a pensare che ne avrei se tu fossi qui con me.
Le nostre vite ormai sono divise e quell’unione è un ricordo di una giovinezza che non c’è più. Si, lo so, se tu fossi con me diresti che la faccio tragica, che siamo ancora nel fiore degli anni, ma la solitudine che provo in questo momento mi invecchia.
So che anche tu avrai i tuoi problemi, la tua vita quotidiana di moglie e madre può essere davvero stressante e magari pensi che la mia vita, così movimentata e avventurosa, sia migliore della tua. Oppure magari pensi a me con pietà e …
La verità è che non so neanche io che voglio, che voglio da me, dalla mia vita, figuriamoci da te con questa mia lettera… Mi manca la mia famiglia, mi manchi tu. Mi manco io prima di questa trasformazione. Rivorrei indietro la mia spensieratezza, vorrei avere voglia di uscire stasera, vorrei avere te qui con me, che mi metta un cappello in testa e mi costringa a uscire, andare in giro per le tante piccole botteghe di ninnoli e cianfrusaglie, che insieme a te sembrerebbero tesori. Vorrei che fossi qui con me per prendere un aperitivo al bar e fare due chiacchiere e ridere mentre l’alcol sale alla testa. Vorrei che fossi qui con me per prendere a noleggio un pedalò come facemmo in quella vacanza, quando andammo in esplorazione delle deserte isolette che circondavano la baia di Tolò.
Ora, invece, mezzo mondo ci divide, una vita e un destino completamente diverso ci attende. Ora, invece, nella mia vita manca un’amica come te. Lo so che dovrei essere grata per i miei compagni e per il dottor Gilmore, loro hanno preso il posto della mia famiglia e li amo tutti non un briciolo di meno di mio fratello Jean. Ma sai forse è proprio una figura femminile che manca alla mia vita. Mi manca immensamente mia madre, ma so che non posso avvicinarmi a lei, sarebbe troppo pericoloso! Io per loro sono morta ed è meglio così, meglio che sapermi non più umana ed eternamente in pericolo… E a volte penso che sarebbe meglio se fossi veramente morta… O almeno lo penso in questo momento di tristezza… ma non temere, passerà, sai come sono fatta, come ero e così sarò sempre.
Su questa piccola isola, in questo momento è primavera, sono pochissimi i turisti e per lo più è abitata da anziani. I giovani arriveranno con l’estate e con loro arriverà quel fantastico caos che ora io rifuggo. Mi viene da ridere pensando a cosa direbbe Jet: sicuramente si lamenterebbe del mortorio che c’è qui ora e mi additerebbe dicendo che solo io potevo trovare piacevole una località del genere! In realtà non credo di essere l’unica… anche Albert amerebbe il silenzio di questo posto, mentre Chang e Bretagna si divertirebbero un mondo ad infrangerlo! Geronimo e Punma ne apprezzerebbero la natura che domina selvaggia in ogni angolo. Joe poi… è così solitario… eppure so che troverebbe il modo di farmi sorridere in questo momento… proprio come ora sto facendo pensando a lui… e mi batte il cuore… e temo di sapere perché… e di nuovo mi torna la nostalgia di te, a cui ancora dopo tutto questo tempo e a distanza di tanti chilometri affido e affiderò sempre i pensieri del mio cuore. A te sola avrei il coraggio di confessare questo mio pensiero che perfino a me stessa cerco di celare. Perché il nostro legame è tale che so che non c’è nulla che non potrei dirti, nulla che potrei nasconderti e nulla di cui potrei mai vergognarmi a confessarti. So che mai mi giudicheresti, né mai mi considereresti solo un mezzo robot… La nostra fiducia reciproca è ancora intatta, così come il nostro affetto immutato. Ed è incredibile come tu riesca ad aiutarmi anche solo pensandoti. Perciò concludo questa mia lettera con un grazie di cuore! Grazie perché ogni volta che ti ho contattata, ci sei stata. Grazie perché ci sei, anche se non lo sai! Grazie di esistere, Catrine!
Con immenso affetto,

Françoise

 

© 11/10/ 2017

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